mercoledì 24 agosto 2011

33 anni e un sogno che si realizza: incontro con Sal De Riso

Oggi è il mio compleanno. 33 anni e non sentirli! Quando ho sposato mio marito sapevo quanto fosse straordinario, ma devo dire che stavolta si è superato. Ha fatto sì che per il mio compleanno realizzassi un sogno che avevo da tanto: incontrare Sal De Riso.


Chi è passato di qui, avrà già letto che per me rappresenta un mito. Ricordo ancora che ai tempi della trasmissione “Il treno dei desideri” di Antonella Clerici, ero fortemente tentata di scrivere per poterlo incontrare. Fin dalle sue prime apparizioni alla “Prova del cuoco”, ho ammirato la creatività e la sua maestria, poi quando in libreria ho trovato i suoi libri, per me son diventati  “vangeli”!!!!
Sebbene tutte le volte che faccio ritorno alla mia terra, io abbia come tappa fissa il bar-pasticceria della famiglia De Riso a Minori, per assaggiare la sua inimitabile “ricotta e pere” (ma tutte le sue creature sono deliziose!), non avevo mai avuto l’onore e il piacere di incontrarlo, fino a sabato scorso.



Nei giorni di ferragosto, il mio bel maritino ha organizzato il tutto, contattando lo staff del Maestro Pasticcere, così sabato abbiamo avuto modo di incontrare Sal, che ci ha permesso di visitare il suo laboratorio di Tramonti. Quando si è materializzato davanti ai miei occhi, il mio volto sarà diventato di mille colori! Dopo un caffè e quattro chiacchiere, ci ha guidati per un tour del suo laboratorio.
Se dovessi definire Sal De Riso, direi che si tratta di una persona umile, disponibile, la cui passione per la pasticceria traspare dai suoi occhi ed è palese nei suoi racconti. Quando ci ha offerto un bombolone alla crema pasticcera, la mia esclamazione al primo morso è stata : “ma è una poesia!”. Una crema così non l’avevo mai assaggiata: un sapore unico e la genuinità del prodotto era sottolineata dai semini della bacca di vaniglia che facevano capolino qua e là. Materie prime di qualità è questa una delle carte vincenti di Sal, che unite alla valorizzazione dei prodotti locali, han fatto sì che diventasse un pasticcere di fama internazionale. 
Ma Sal rimane comunque il pasticcere della sua gente: lo si intuisce quando nel suo ufficio fa capolino un signore che deve ritirare la torta per la promessa di matrimonio della sua figliola. Sal lo accoglie, si intrattiene con lui e scambia battute. Il momento più emozionante? Quando mi ha chiesto quale fosse la mia torta preferita per farmene dono. Ebbene sì, quest’anno festeggio con una ricotta e pera, una di quelle originali, decorate personalmente da lui. Cosa mi resterà di quest’incontro? Il ricordo di una persona disponibilissima, che ama il suo lavoro, che nonostante il successo ama la sua gente e la sua terra, i cui frutti diventano, nelle sue mani, creature deliziose, dal gusto unico e dai profumi inconfondibili.

Grazie Sal.