mercoledì 14 novembre 2012

Chi non magna oca_parte seconda: bigoli all'arna a modo mio

Della tradizione veneta per il giorno di San Martino ho già parlato qui lo scorso anno.
E' una festa molto sentita soprattutto nel veneziano. Sabato mattina, infatti, per le calli di Venezia (non ancora completamente invase dall'acqua altissima) si potevano notare tanti bei bambini con tanto di mantello rosso, scorrazzare su e giù, impegnati in una sorta di "dolcetto o scherzetto" nostrana! Che tenerezza!
Per loro, poi, è davvero una gran festa....guai a non ricevere il gustoso San Martino, la cui storia e ricetta potete trovare qui.
Ovviamente anche quest'anno il dolce tipico non poteva mancare sulla mia tavola e prepararlo insieme alla mia Lulù, che nel frattempo diventa sempre più grande e mostra una certa propensione nel mettere le mani in pasta, è stato davvero un gran divertimento! Le brillavano gli occhi quando si trattava di posizionare i confettini: per ogni confettino adagiato sulla glassa, almeno tre finivano nel suo pancino!!!
Ma come da tradizione, il pranzo di questo giorno di festa deve avere come protagonista assoluta lei: l'oca. Guai a non mangiarla: raccolto magro per i contadini e tanti pochi quattrini per tutti gli altri. Del resto, come già vi avevo detto lo scorso anno: "Chi non magna oca a San Martin, non fa el becco di un quattrin!!!"
Sapete quanto mi piacciono le tradizioni e quanto cerco di farle mie, per cui quest'anno mi son concessa i bigoli all'anatra o arna, così come la chiamano qui. Ma direte voi: è anatra, non oca!!!
Beh, anatra, oca, sempre di volatili si tratta e pur sempre di un gran piatto della tradizione stiamo parlando! Dopo essermi un tantino documentata su questo gran piatto, ho fatto un pò di testa mia e non avendo a disposizione un bigolaro, ho acquistato i bigoli (di Bassano) belli e pronti. Si tratta di un tipo di pasta, tipo spaghetti grossi, la cui peculiarità è una notevole ruvidità, che permette al bigolo di assorbire bene i condimenti. Provateli, davvero un gran piatto e mi raccomando che l'anatra sia muta!!!!

N.B: In questo periodo i supermercati della zona sono pieni di anatre già ben pulite ed eviscerate, a cui però andranno tolti e tenuti da parte il fegato e le altre frattaglie





Ingredienti per 6 persone
1 anatra muta intera
1 cipolla bianca
sedano qb
1 carota
alloro qb
salvia qb
3 chiodi di garofano
3 cucchiai d'olio evo Dante Terre Antiche
1 noce di burro
400 gr di bigoli
sale qb
pepe qb



  • Pulire l'anatra se dovesse essere necessario. Tenere da parte il fegato, lo stomaco e le altre frattaglie.
  • Preparare un brodo, mettendo l'anatra in una grossa pentola con abbondante acqua salata, con  l'alloro, il sedano e la cipolla intera, in cui saranno stati inseriti i chiodi di garofano. Lasciar cuocere un paio d'ore, fino a che l'anatra sarà cotta e sarà possibile sfilacciarla.
  • Togliere l'anatra dal brodo, eliminare la pelle e sfilacciare la carne.
  • Filtrare il brodo e tenerlo da parte.
  • In una padella bella capiente, scaldare l'olio e il burro e farvi rosolare abbondante salvia.
  • Eliminare la salvia e aggiungere all'olio caldo le frattaglie tagliate a pezzetti.  
  • Sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco e far cucinare per circa cinque minuti a fuoco basso.
  • Aggiungere poi l'anatra sfilacciata e bagnare con qualche mestolo di brodo caldo se dovesse essere necessario.
  • Aggiustare di sale e pepare. Lasciar andare a fuoco basso per circa quindici minuti.
  • Nel frattempo, cuocere i bigoli nel brodo d'anatra tenuto da parte.
  • Una volta al dente, scolare la pasta e condirla con il ragù d'anatra.
  • Servire con buon rosso corposo.